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L’arte che libera ed insegna. di Ruggero Inglese

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Mediaterronia TV è anche reportage e documerazione della vita nel Sud Globale. Mi sono ritrovato alla AIPD di Cosenza per un progetto senzazionale e da osservatore silenzioso e partecipe, posso dire con certezza che il progetto Up not down! è molto più di un laboratorio artistico. È un inno alla bellezza dell’espressione individuale, un laboratorio di dignità e un’officina di futuro. Realizzato a Cosenza dalla Cooperativa Sociale Hoplà in collaborazione con l’AIPD di Cosenza (Associazione Italiana Persone Down) e l’Opificio delle Volontà, questo progetto sperimentale porta l’arte direttamente nella vita quotidiana di otto giovani con Sindrome di Down. Non solo per scoprirne il potere liberatorio ed emozionale, ma per trasformarla in una vera possibilità lavorativa.

Il titolo Up not down! già da solo rovescia l’immaginario comune: non si guarda in basso, ma in alto. Non si parla di limiti, ma di potenzialità.

I ragazzi hanno seguito un percorso articolato di 115 ore diviso in sette laboratori: dalla pittura con le dita al disegno narrativo, dalla fotografia alla pittura su immaginazione. Hanno osservato, sperimentato, raccontato, colorato. E hanno insegnato a noi – spettatori, educatori, familiari – che l’arte non è un passatempo, ma un linguaggio potente e accessibile. Che i colori possono dire ciò che spesso le parole non riescono a esprimere.

Ed è proprio questa capacità comunicativa a essere la chiave del progetto: la libertà di esprimersi senza mediazioni, di trovare il proprio canale, di scoprire un’identità piena e riconosciuta. Le emozioni si sono fatte colore e forma, le paure si sono sciolte in pennellate, la timidezza si è dissolta nell’energia collettiva di una grande tela condivisa.

Un lavoro vero, non un’attività ricreativa

Il momento più potente di questo percorso è però quello che deve ancora avvenire: i ragazzi diventeranno maestri. Dopo aver appreso tecniche artistiche e sperimentato diverse modalità espressive, ciascuno di loro sarà impegnato in un tirocinio di inclusione sociale presso scuole dell’infanzia del territorio, dove insegneranno ai bambini a dipingere. Non è un dettaglio: per la prima volta, molti di loro vivranno un’esperienza professionale, con una funzione precisa, riconosciuta e retribuita. Da allievi a formatori, da destinatari a protagonisti.

Come mostrano le foto scattate durante i laboratori – e che saranno parte della mostra di ottobre a Cosenza – la qualità dei lavori realizzati è sorprendente. Non si tratta di “disegni belli per essere fatti da ragazzi disabili”: sono opere intense, originali, espressive. Alcuni di questi giovani potrebbero davvero farne una professione, entrando in quel mercato dell’arte che ancora oggi fatica a riconoscere il talento oltre la disabilità.

Una mostra e un documentario per raccontare tutto questo

Il progetto culminerà a ottobre con una mostra pubblica delle opere prodotte. I ragazzi saranno presenti come “cataloghi viventi”, pronti a spiegare ai visitatori il significato e la storia delle proprie creazioni. Non un’esposizione da guardare con pietismo, ma un’occasione per ribaltare lo sguardo: non saranno loro a chiedere attenzione, saremo noi a ricevere un dono.

Accanto alla mostra, verrà presentato un documentario che raccoglierà i momenti salienti del percorso: le lezioni, le emozioni, i muri superati. Sarà uno strumento per mostrare quanto sia urgente e necessario un cambiamento culturale. Perché quando a una persona viene data la possibilità di esprimersi, il confine tra “abile” e “disabile” svanisce. Rimane l’umano. Rimane l’artista.

L’arte come progetto di vita

In un Paese in cui, secondo Aipd Nazionale l’ 85% delle persone con sindrome di Down non lavora, Up not down! mostra una via diversa. Una via che non parte dai limiti, ma dalle risorse. Che non cerca di adattare la persona al mondo, ma di adattare il mondo al talento della persona.

Osservare questi ragazzi all’opera, vedere la loro concentrazione, la gioia nella scoperta, la precisione nei dettagli, è stato un privilegio. La loro è arte vera, ed è tempo che la si riconosca come tale. Up not down! è un progetto di progettualità espressiva, ma soprattutto è un progetto di giustizia, di diritti e di bellezza condivisa.

A Cosenza, grazie a Hoplà, AIPD e Opificio delle Volontà, l’arte ha trovato nuovi protagonisti. E noi, finalmente, nuovi maestri da cui imparare.

Ruggero Inglese

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